Cultura


L'Ogliastra è un paradiso di incantevole bellezza, un anfiteatro naturale situato lungo il versante orientale della Sardegna , circondato dai monti del Gennargentu e affacciato sul Mar Tirreno. La posizione e conformazione del suo territorio, ha determinato nel tempo un isolamento naturale che ha consentito la salvaguardia delle tradizioni, della cultura, del suo patrimonio archeologico e naturale, considerato ancora oggi tra i più suggestivi dell'isola.

Tra i siti archeologici, a prevalere sono quelli di epoca nuragica, periodo compreso tra il diciassettesimo e il secondo secolo avanti Cristo, che comprende monumenti quali Tombe dei Giganti, Domus de Janas e villaggi nuragici di varie grandezze e destinazioni d’uso. Tra i più importanti della zona è possibile ricordare:

  • il complesso archeologico di Seleni inserito nel contesto naturale dell’omonimo parco appartenente al comune di Lanusei, dov’è possibile trovare tombe dei giganti datate intorno al XV secolo avanti Cristo;
  • il Nuraghe Scerì nelle campagne di Ilbono, complesso a torri circolari ad uso abitativo e produttivo risalente all’età del Bronzo, di cui fanno parte alcune domus de janas a pianta monocellulare, con valenza funeraria, situate alla base del torrione granitico sovrastato dal nuraghe;
  • il sito nuragico di Serbissi ad Osini è il più bello del complesso dei tacchi d’Ogliastra, situato a 964 mt di altezza è formato da tre torri circolari adiacenti l’una all’altra comprensivi di un piccolo villaggio di 8 capanne e una grotta;
  • il complesso templare di S’Arcu ‘es Forros di Villagrande Strisaili, risalente all’età del Ferro, che ospita un vasto villaggio e tre templi a megaron dedicati al culto delle acque, un villaggio comprendente un isolato di 12 ambienti affacciati su un cortile circolare, un nuraghe monotorre e una tomba di giganti. Ritualità e architetture testimoniano come le attività metallurgiche fossero in stretta connessione con la sfera del sacro e rievocano la centralità della Sardegna preistorica nel contesto Mediterraneo e la profondità del sistema di credenze e spiritualità delle genti nuragiche;
  • il complesso di S’Ortali ‘e su Monte, situato a due passi dallo splendido litorale di Orrì a Tortolì. l’insieme monumentale comprende un nuraghe complesso del tipo a tholos, un villaggio di capanne che testimonia la vocazione agricola dell’insediamento e una tomba di giganti con stele centinata. Il sito si rivela essere un prezioso compendio di archeologia sarda che comprende al suo interno testimonianze di culture diverse che fanno intravvedere attraverso il velo dei millenni le dinamiche sociali ed economiche che regolavano la vita quotidiana, le attività produttive e la religiosità nella Sardegna preistorica.

Segno tangibile della storia e della cultura ogliastrina, sono le feste paesane, legate prevalentemente alla sfera religiosa, ricche di usanze antiche, tramandate di generazione in generazione nei secoli.

In occasione delle feste, è usanza portare il “costume sardo” abito tradizionale con caratteristiche sempre differenti a seconda del paese di provenienza. I costumi, in particolare quelli femminili, sono ricchi di colori, pizzi e ricami pregiati e vengono adornati con gioielli e filigrane d’oro lavorate a mano da artigiani locali.

Dopo la processione, in cui tutta la popolazione percorre le vie del paese in adorazione del santo, solitamente trasportato in un carro adornato di fiori e trainato dal giogo di buoi, la popolazione si riunisce nella piazza principale del paese, in cui proseguono i festeggiamenti con canti, balli e musiche tradizionali, come i “balli sardi” accompagnati dalla musica dell’organetto o delle launeddas e il canto a tenores.

Altro aspetto caratterizzante la cultura ogliastrina, è senza dubbio l’enogastronomia, con i suoi piatti legati prevalentemente alla cultura agropastorale e quindi composti in gran parte da carni e formaggi.

Tra i piatti principali dell’enogastronomia ogliastrina, troviamo i “culurgiones”, ravioli di pasta con ripieno di patate e formaggio pecorino. Secondo la tradizione, i ravioli vengono chiusi a mano e pizzicati lungo i bordi con la punta delle unghie, in modo da raffigurare delle spighe di grano. “S’anguli e cibudda”, che ha come componenti principali la zucca e le cipolle, il maialetto allo spiedo, o varie pietanze realizzate con le interiora del maiale, come “sa corda” , “sa trattalia” “s’ortau” o sa “faa cun lardu” realizzata, quest’ultima con la testa, la coda e il lardo del maiale bolliti insieme alle fave secche in un brodo aromatizzato con cipolle, carote, patate e finocchietto selvatico.

Oltre alla carne di maiale, sulle tavole ogliastrine, riscuotono grande popolarità anche le carni di pecora e di capra e i rispettivi formaggi, freschi o stagionati.

Il formaggio fresco di pecora, insieme alla ricotta, vengono utilizzati anche nella realizzazione di dolci tipici come “is pardulasa”, mentre famosi sono i dolci realizzati con frutta secca, come mandorle o pasta di mandorle, noci e uvetta sultanina, vino cotto e miele. Tra i dolci più famosi è possibile ricordare gli amaretti, “is pabassinasa”, “sa paniscedda”, su “pani conciu”, “su Gatò”, “is guefusu”, “is mustazzolusu”.

Anche il pane, nella sua semplicità, rappresenta un elemento caratterizzante della cultura agropastorale ogliastrina. Il pane tipico locale “su pistoccu” è un pane sottile, molto croccante che riacquista sofficità una volta bagnato nell’acqua. Questo alimento, insieme al formaggio, era il piatto principe dei pastori, specialmente durante la lunga transumanza, in cui per diversi giorni, trascorsi in mezzo alle montagne, non si aveva la possibilità di acquistare pane fresco e viveri.

Un altro pane, legato alle stagioni della vita e dell’anno, è “su pani pintau”. Una corona di pasta dura che diventa “su pani e coiai” in occasione dei matrimoni o “s’anguli e coccoi” in occasione di Pasqua, quando all’interno della corona di pane viene incastonato un uovo sodo.

Tra i vini, invece, il re indiscusso è il “Cannonau”, un vino risalente a circa 3.200 anni fa e per questo definito il vino più antico del Bacino del Mediterraneo. Racchiusa tra i monti e gli altopiani del Gennargentu, l’Ogliastra è senza dubbio una delle zone più belle e affascinanti della Sardegna, culla di miti antichi e storiche leggende, Terra dei centenari, simbolo di natura incontaminata, patria del vino Cannonau, espressione di arcaiche tradizioni e di una cultura millenaria ancora viva come se, quasi per incanto, il tempo si fosse fermato.

Sensazioni da vivere e ricordare al rientro dalle vostro viaggio in Ogliastra.


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